L’impatto di una cattiva acustica nelle stanze
Le numerose lamentele suscitate da classi scolastiche, ristoranti e uffici troppo rumorosi fanno presupporre che l’architettura non attribuisca alla componente uditiva la giusta importanza. Schricker, un designer di interni tedesco dotato di “un buon udito”, si esprime a tal proposito in un paragrafo di “Kreative Raum-Akustik”, il suo libro per addetti ai lavori:
È scioccante che persino i designer e gli architetti più competenti progettino gli ambienti con gli occhi ben aperti, ma in totale sordità.
Si può, tuttavia, affermare che negli ultimi anni l’udito è stato via via riscoperto. È assodato che, soprattutto durante la progettazione di sale per concerti, l’acustica giochi un ruolo rilevante e non lasci spazio a compromessi. Durante la gara di appalto per la nuova sala concerti Konzerthaus a Monaco nel 2017, per esempio, gli esperti di acustica hanno avuto un ruolo chiave che mantengono tutt’ora durante la realizzazione del progetto vincitore.
Ma qual è l’importanza dell’acustica nella lotta contro i rumori in locali molto meno prestigiosi?
Attenzioni sempre maggiori si sono, per fortuna, dedicate all’acustica e alla riduzione del rumore nelle classi scolastiche, al fine di favorire l’insegnamento e, quindi, l’apprendimento. A tal proposito in Italia verrà pubblicata a breve la norma UNI 11532-2 per il comfort acustico nelle scuole che si ispira alla nota norma tedesca DIN 18041.
Altri locali della vita quotidiana, invece, non godono ancora di sufficiente consapevolezza del rumore. Tuttavia è anche vero che, forti della legge sull’uguaglianza giuridica e sociale delle persone con e senza disabilità, molte persone ipoudenti stanno facendo pressioni per l’abbattimento di barriere architettoniche in questo senso e che anche i normoudenti stanno iniziando a reagire negativamente nei confronti di una cattiva acustica. A tal proposito il “Tagesanzeiger” di Zurigo riporta i seguenti titoli:
Il rumore colpisce lo stomaco
e
Per favore, silenzio: dodici ristoranti che scegliamo per la tranquillità
Un sondaggio americano di recente pubblicazione, condotto tra 13.000 ospiti, ha identificato i fattori che contribuiscono alla soddisfazione dei clienti (Zagat Release 2018). Il rumore è stato indicato dal 24% dei partecipanti come il fattore di disturbo maggiore, seguito dal servizio (23%), dall’elevato numero di ospiti (15%) e dai prezzi eccessivi (12%). Una ricerca tedesca, presentata nell’autunno 2019 a una conferenza sull’acustica ad Amsterdam, ha mostrato altresì che il rumore influisce chiaramente sulla soddisfazione dei clienti al ristorante (v. foto 1). Una ricerca scientifica ha, infine, confermato che i forti rumori di sottofondo influiscono negativamente sulla percezione dei sapori (Woods 2011).
A cosa servono, dunque, una buona organizzazione architettonica e una cucina eccellente se gli ospiti non possono godersi adeguatamente le pietanze?